Inappropriatezza degli interventi di cura nelle disabilità di sviluppo per mancata formazione di medici, psicologi, infermieri e assistenti sociali.

Le nostre intuizioni, i nostri interventi e le nostre proposte di modifica dell’atto aziendale dell’ASP di Cosenza presentate con Comunità Competente confermati dalle ricerche del Crea.
Ieri sono stati presentati,durante un webinar dell’istituto Superiore di Sanità, i risultati del progetto PASFID (Psicopatologia – Avanzamento della valutazione dei Servizi e della Formazione in Italia per la persona con Disabilità dello sviluppo) per valutare l’adeguatezza dei programmi universitari, dell’aggiornamento professionale e dell’organizzazione dei servizi di salute mentale per le persone con Disabilità Intellettiva.
Secondo l’indagine, condotta attraverso mappature sistematiche della letteratura, ricognizioni desk, indagini CAWI e interviste a campioni di studenti, docenti universitari, direttori e utenti di dipartimenti di salute mentale, i corsi di laurea in medicina, di specializzazione in psichiatria, di psicologia e servizi sociali non affrontano i problemi di salute mentale delle persone con disabilità intellettiva ne tantomeno sono formati ai conseguenti interventi di cura e psicoeducativi delle persone con Disabilità Intellettiva/Disturbo dello Spettro Autistico (DI/DSA).
La maggior parte di essi una riferisce una grave mancanza di conoscenze e di strumenti terapeutici, ed esprime preoccupazione rispetto alla possibilità di lavorare nel settore.
“Al compimento del 18° anno, quando la neuropsichiatria infantile non può più occuparsene, la persona con DI/DSA e problemi di salute mentale viene lasciata senza riferimento specialistico – dice Maria Luisa Scattoni, responsabile dell’Osservatorio Autismo dell’ISS -. Anche nei casi di sintomi acuti o di alta pervasività di comportamenti psicopatologici l’accoglienza nei servizi psichiatrici di diagnosi e cura è fortemente limitata. Spesso le persone vengono rimandate ai servizi sociali o alle famiglie, costrette a ricercare autonomamente qualche professionista disponibile ad offrire delle cure, con grave danno sia morale che economico. Disporre di competenze professionali adeguate alla identificazione e alla gestione dei bisogni di salute mentale di queste persone è indispensabile per fornire loro una adeguata assistenza”.
Più della metà degli psichiatri operanti sul territorio si dichiara incapace o indisponibile alla presa in carico di persone con DI/DSA e problemi di salute psichica. Anche le procedure che indirizzano le persone con bisogni verso i servizi specialistici risultano alterate, a partire dalle capacità di valutazione del medico di medicina generale, che a sua volta non riceve alcuna formazione sulle modalità di comunicazione e sulle peculiarità cliniche di questa popolazione.
Si stima che il 2% della popolazione abbia Disabilità Intellettiva (DI) e Disturbo dello Spettro Autistico (DSA). Le persone con DI/DSA hanno una maggiore vulnerabilità psichica con tassi di prevalenza di disturbi psichiatrici
fino a 5 volte superiore rispetto alla popolazione generale. Questo comporta
la presenza di caratteristiche e bisogni clinici sostanzialmente diversi da quelli della popolazione generale e che dunque non possono essere gestiti adeguatamente da specialisti che non abbiano ricevuto una formazione specifica.
La letteratura scientifica indica che le persone con DI/DSA hanno una maggiore vulnerabilità psichica e riportano tassi di prevalenza di disturbi psichiatrici fino a 5 volte superiore rispetto alla popolazione generale. Circa il 44% delle persone con DI/DSA presenta almeno un disturbo psichiatrico nell’arco della vita, il 21% ne presenta 2 contemporaneamente e l’8% 3. In più è stato stimato un 15-25% di comorbilità nascosta. La prevalenza di psicopatologia aumenta ulteriormente in quei disturbi del neurosviluppo più complessi in cui vengono soddisfatti sia i criteri per il DSA che per la DI.
Sono stati individuati ancora una serie di fattori di rischio e quindi di fattori di protezione che possono ridurre la comparsa dei diversi disturbi mentali che aumementa con l’età.
Riteniamo importante lavorare con competenza sui fattori protettivi nella prospettiva di tutto l’arco di vita. La salute mentale si costruisce sin da piccoli e si custodisce aumentando le capacità di coping e creando le condizioni di piena inclusione.

 

Inappropriatezza degli interventi nelle disabilità di sviluppo